…Durante l’attacco stai perdendo il controllo del tuo corpo. Lo scopo del trattamento è trovare delle strategie per riacquisire il controllo di ciò che sta succedendo. …
Considerato quanto comuni sono le crisi epilettiche funzionali, è veramente incredibile quanta poca ricerca sia stata fatta per tentare di capire quale sia il miglior trattamento per questi pazienti.
Tuttavia, negli ultimi anni qualche progresso è stato fatto in questo campo. Questa pagina è basata su questo filone di ricerca, ma anche sull’esperienza degli autori che hanno cercato negli anni di aiutare varie centinaia di pazienti con questi sintomi a stare meglio.
Se non l’hai già fatto, dai un’occhiata a queste pagine prima di andare avanti nella lettura:
La maggior parte dei pazienti con crisi epilettiche funzionali possono avere un avvertimento prima dell’inizio dei loro attacchi, questo non è sempre presente e quando accade è breve e dura solo pochi secondi.
Alcuni pazienti hanno un avvertimento ma sono incapaci di ricordarlo dopo un attacco. Talvolta un amico o un parente è consapevole di questo “avvertimento” anche se il paziente non lo è.
Altri pazienti non hanno mai avuto un avvertimento o non ne diventano mai consapevoli.
Imparare a riconoscere i sintomi di avvertimento può essere un fattore chiave nell’imparare a controllare questi attacchi.
Durante l’attacco stai perdendo il controllo del tuo corpo. Lo scopo del trattamento è trovare strategie per aiutarti a recuperare questo controllo.
Una serie di studi su pazienti con crisi epilettiche funzionali è riuscita a individuare i sintomi più comuni che si presentano durante la fase di avvertimento, tra questi troviamo:
Questi sono tutti sintomi associati alla risposta “lotta o scappa” che si verifica quando si ha una scarica di adrenalina. Questi sintomi sono anche spesso osservabili durante gli attacchi di panico. Questi cambiamenti indicano che il tuo sistema nervoso si trova in uno stato di “allarme rosso”.
Studi simili hanno dimostrato che i pazienti con crisi epilettiche funzionali hanno anche molta più probabilità di sviluppare paura nell’uscire di casa da soli, o paura di trovarsi in luoghi molto affollati o da cui potrebbe essere difficile scappare. Spesso questo succede perché i pazienti temono l’imbarazzo o il trambusto che potrebbe essere causato se avessero un attacco.
I pazienti con crisi epilettiche funzionali talvolta si sentono preoccupati riguardo alle conseguenze di un attacco. “Forse dopo uno di questi attacchi non tornerò più me stesso? Forse potrei rimanere disabile, o “fuori controllo” in qualche modo?”
Talvolta le crisi epilettiche funzionali rappresentano la strategia che il tuo corpo adotta per “sbarazzarsi” della sensazione straniante che provi durante la fase di avvertimento. Questo non significa che tu stai deliberatamente perdendo conoscenza, ma che questa perdita di conoscenza porta di fatto ad interrompere i sintomi di avvertimento; talvolta, questo è il meccanismo per cui una serie di attacchi si ripete in rapida successione.
In questo momento, potresti domandarti, ma come può essermi d’aiuto tutto questo?
Se impari a riconoscere i tuoi sintomi di avvertimento, anche se essi durano solo pochi secondi, tu potresti, nel tempo, essere capace di imparare a controllarli abbastanza da interrompere sul nascere un attacco e riguadagnare così il controllo della situazione.
Che cosa puoi fare per cercare di intervenire quando percepisci i sintomi di avvertimento?
1. Non allarmarti!
Che tipo di pensieri hai quando sperimenti questi sintomi?
Questi possono essere alcuni dei pensieri che ti passano per la mente –
“Mi farò del male?”
“Sto perdendo la testa?”
“Sarà molto imbarazzante?”
“É epilessia?”
“Potrei morire durante un attacco?”
Ognuna di queste domande ha una risposta, che noterai non essere cosí negativa come potresti pensare:
“Mi farò del male?” Può essere, contusioni e botte sono comuni, occasionalmente i pazienti potrebbero rompersi un osso, anche se è raro. I medici che operano in questo campo non vedono pazienti con ferite mortali. Una parte di te è consapevole durante l’attacco, anche se poi non sei in grado di ricordarlo. Questa parte di te farà in modo di evitare che si verifichino danni gravi a te o ad altri (ad esempio un bambino). Ovviamente non puoi essere sicuro di questo, e in particolare, un numero molto piccolo di pazienti sembra che si ferisca da solo durante gli attacchi senza rendersene conto.
“Sto perdendo la testa?” No, stai perdendo temporaneamente il controllo ma non stai diventando pazzo.
“Sarà molto imbarazzante?” Forse un po’, ma vale davvero la pena evitare tutte le cose che ti piace fare a causa di questo?
“Si tratta di epilessia?” No – se non sei sicuro rivolgiti al tuo medico
“Potrei morire durante un attacco?” No – questo non è mai successo
2. Cerca di distrarti
I sintomi di avvertimento potrebbero “sopraffarti” e potrebbe essere difficile per te concentrarti su altro, ma prova comunque a farlo. In quei pochi secondi prima di un attacco, i tuoi pensieri possono essere sopraffatti dalle sensazioni fisiche che stai provando.
Se impari a concentrarti su qualcos’altro o a distrarti questo può aiutarti. Potresti provare per esempio a:
Queste sono alcune delle tecniche che uno psicologo può insegnarti. Esse sono utilizzate anche per aiutare le persone a superare gli attacchi di panico. Gli attacchi di panico e gli attacchi epilettici funzionali non sono la stessa cosa. Ma spesso hanno molto in comune, sono un po’ come dei “cugini”.
Un’altra tecnica sviluppata da ricercatori dell’Università di Sheffield specificatamente per aiutare pazienti con crisi epilettiche funzionali è chiamata “Ancoraggio Sensoriale”. (l’immagine è cortesia di Stephanie Howlett e Markus Reuber, Università di Sheffield).
…Anche se non riesci a ricordare l’attacco, una parte di te rimane consapevole durante l’attacco….
…In uno stato di riposo, quando non sei distratto da qualcos’altro, il tuo corpo è molto più vulnerabile a sviluppare un attacco…
Ci sono ulteriori informazioni sugli attacchi di panico in altre sezioni del sito. Dai un’occhiata alle pagine su ansia e panico e a questo link che ti porterà in una pagina con materiale di auto-aiuto per gli attacchi di panico. Potresti trovare qualcosa di interessante.
Di seguito trovi un video fatto dal Dr Courtney Raspin che descrive le tecniche di ancoraggio sensoriale.
3. Fai calmare chi ti sta intorno
Quando hai un attacco, un possibile problema è dato dal fatto che le persone intorno a te si allarmano al posto tuo. Anch’esse possono trarre beneficio dalla lettura di questo sito web. Anche se non riesci a ricordare l’attacco, una parte di te è consapevole durante l’attacco. Se le persone intorno a te sono sconvolte, questo peggiorerà le cose.
La gente intorno a te dovrebbe: mantenere la calma, essere di sostegno, assicurarsi che ci sia spazio intorno a te, non metterti nulla in bocca, attendere che l’attacco cessi ed incoraggiarti a tornare in te. Una volta terminato l’attacco potresti anche essere subito in grado di continuare a fare ciò che stavi facendo prima, al lavoro o a scuola, per esempio.
Alcuni elementi che indicano che stai facendo progressi nella gestione dei tuoi sintomi sono:
I pazienti con crisi epilettiche funzionali non si capacitano spesso della natura apparentemente casuale dei loro attacchi.
Spesso questi sono del tutto casuali, ma a volte lo sono meno di quanto si possa pensare. Le più comuni situazioni in cui si verificano le crisi dissociative sono:
Quando ti senti veramente stressato, ad esempio se hai una discussione o hai fretta di arrivare da qualche parte, il tuo cervello è spesso troppo distratto perché l’attacco possa prendere il sopravvento. Questo è il motivo per cui le crisi epilettiche funzionali spesso non si verificano quando le persone sono molto stressate per un particolare motivo.
Ci sono maggiori informazioni nell’opuscolo scritto dal Professor Markus Beuber, neurologo di Sheffield ed esperto di FND.
We will be re-directing you to the University of Edinburgh’s donate page, which enable donations in a secure manner on our behalf. We use donations for keeping the site running and further FND research.